mercoledì 8 ottobre 2008

Fist before death


Non riesco a dormire.
L'ennesima notte insonne.

La Luna mi sorveglia, lurida troia. Che cazzo c'hai da guardare? Non vedi come sto? Come mi sono ridotta? Puzzo di lacrime e fango, di amplessi fugaci e di ruggiti silenziosi.

Sul letto scomposto e sfatto mi sono accartocciata. Mi lacrima lo stomaco, meglio bere qualcosa. C'è ancora un pò di assenzio nel calice preparato due ore fa. Basterà per farmi star meglio? Ma voglio star meglio? Non lo so, nemmeno io. Non mi capisco.

Dorian mi guarda con gli occhi tristi, senza miagolare. E' seduto sulla finestra e mi guarda. La sua coda sembra un orologio a pendolo. Quanti minuti di orrore. Quanti secondi di interminabili dolori.

L'eroina è finita. Come cazzo arriverò a domani? No... morirò stasera. Tra poco. Adesso.
Accendo lo stereo. Black Sabbath. Ozzy tra qualche secondo comincierà a cantare, a straziarmi, a farmi male.
Voglio soffrire. Voglio morire.
Le vene sono scomparse. Sono enormi. Tutto è piccolo. Tutto è enorme. Che vita di merda.

Provo ad alzarmi dal letto, perchè devo pisciare. Ma sono troppo debole. Devo pisciare da un'ora. C'ho la fica che vuole espellere urina, la vescica che brucia e grida vendetta. Ma sono troppo debole. Le ossa si spaccano al solo pensiero di alzarmi. Dorian mi guarda, e nei suoi occhi felini scorgo un briciolo di pietà.

Non ce la faccio. Devo pisciare. La faccio a letto. Si, la faccio a letto. Non resisto. Non ho la forza di resistere. La calda umidità scorga dalla fica ed inonda le lenzuola. Io chiudo gli occhi, e mi accorgo che sto piangendo. Perchè piangi, piccola stronza? Sei ridotta uno straccio, meriti di morire. E' la fine, piccola mia. E' la fine.

The end of the world, cantano i Blackfield. Mi asciugo le lacrime a fatica. Le lenzuola sanno di piscio e di morte. Dorian sta bevendo dalla sua ciotolina. Dietro di lui c'è la bacheca con le foto. Io e mia madre, pace all'anima sua. Un cancro bastardo se l'è inculata senza vasellina. Io e Dominique, il mio amante francese. Montmartre. La sua mansarda bohemien. Il primo assenzio. Come mi leccava bene, Dominique. Si vedeva proprio che aveva fame della mia fica. Quanti litri dei miei squirt avrà bevuto! Io venivo urlando, e lui apriva la bocca ed ingoiava con gusto.

Altra foto: Monica. La mia amichetta. La mia compagna di banco. A lei devo tutto. L'amore per la musica triste e depressiva. Il pallore del mio volto. Il trucco pesante. I vestiti neri e le calze a rete bucate. Gli stivali sadomaso. Il primo vibratore. I primi giochi lesbo. Quanti pomeriggi passati a studiare. Gli evidenziatori infilati in culo. Godere in silenzio, a bassa voce, con le orecchie attente a carpire ogni rumore. La paura di essere sgamati dai genitori. Gli orgasmi muti. I baci saffici. Monica, amore mio...

Le budella si contorcono. Non ce la faccio più. Sto per morire, lo so. Voglio solo una cosa. Un ultimo orgasmo. Lasciare questo mondo nel miglior modo possibile: peccando. Voglio masturbarmi, venire un ultima volta. Le mani scivolano nelle mutandine. Il piscio è ancora fresco, e le mie dita entrano nella fica con maggior facilità. Inizio a titillarmi il clitoride, piano piano. Con l'altra mano maltratto i capezzoli dei miei seni abbondanti. La fica si bagna un pò, e subito infilo due dita dentro. Incomincio a godere, e a piangere. Immagino di essere su una calda spiaggia ed uno zingaro mi sta masturbando sotto il sole. Sento la sua puzza e mi eccito. Voglio il tuo cazzo, zingaro. Dammelo tutto.

Terzo dito. I Tiamat dicono di votare per l'amore. Quarto dito. La mia fica è dilatata. Sto godendo tantissimo. Piango sempre di più. Mi guardo la fica. Una cremina bianca è comparsa sulle labbra. Infilo il quinto dito. I Neurosis hanno appena iniziato la loro Locust Star. Spingo forte le dita dentro la fica. Chiudo il pugno e vedo che dentro di me scompare tutta la mano fino al polso. Sto quasi per venire. Sto quasi per morire. Con l'altra mano mi metto il medio in culo, e spingo forte. Mi sto distruggendo la fica e il culo. Vedo del sangue sgorgarmi dalla fica. Ecco, sto venendo. Vengo. Vengo. Vengoooo! Squiiiirrrtttt!!!

Sono nel letto. Senza forze. La vita di merda mi sta abbandonando. Le mie mani sono sporche di secrezioni vaginali e sangue. Sono buttata sul pavimento mentre Marilyn Manson canta Coma White. Acoustic version. Senza fronzoli: chitarra acustica e voce sporca. Voglio morire adesso. Perdermi in un Coma Bianco. Concedermi alla Nera Signora. Voglio darmi a lei con la mia fica spalancata. Magari mi stuprerà con la sua falce. Magari insieme, io e lei, faremo pompini a tutto l'inferno. E Luciferò tradirà Lilith con me.
Ascolto consigliato per la lettura: Coma White - Marilyn Manson

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