venerdì 26 settembre 2008

Inno alla Principessa Nera


Ti vedo, principessa,
sul tuo livido letto di lussuria
attendermi avidamente
per consumare i più indicibili peccati.

Vengo a te flagellandomi:
non son degno della tua infamia,
dei tuoi turpi reati,
dei tuoi segreti mai confessati.

Perdona la mia purezza, Principessa,
cercherò di porvi rimedio
immergendomi nei delitti più crudeli
e bevendo il sangue delle vittime
inneggiando alla tua anima nera.
Ascolto consigliato per la lettura: Man that you fear - Marilyn Manson

mercoledì 10 settembre 2008

Fabrizio il Carbonaro


La bella che è addormentata,
lalalà, lalalà, lalalà
ha un nome che fa paura
libertà libertà libertà

La bella che è addormentata,
lalalà, lalalà, lalalà
ha un nome che fa paura
libertà libertà libertà.
(Fabrizio De Andrè)

martedì 9 settembre 2008

Angeli Nudi e Rari


Figli di un altro dio
evaso dal monte Olimpo,
siamo angeli nudi e rari
come gli alberi dell'Amazzonia.

Cielo di stelle cadenti


Cielo di stelle cadenti
notte da lupi mannari
la Luna sorveglia i suoi figli
davanti ai freddi falò
di una gioventù in fiamme.

lunedì 8 settembre 2008

Ego sum ego


Non sono uguale a nessuno,
nemmeno a me stesso.

Antonio Sperelli Fieschi D'Ugenta,
di un arcinoto Andrea discendente,
schiavo del piacere antico.

Della contemplazione
della Bellezza pura
faccio mestiere.

Della lussuria,
servo spregievole
e delittuoso.

Scrivo versi deliranti
per i benpensanti d'oggi,
che innorridiscono
davanti al mio aristocratico
distacco dal loro mondo
borghese e statico.

Scrivo versi audaci,
per le donne dei benpensanti,
donne umide in mezzo alle gambe,
donne dalle bocche avide d'eredi,
donne che mi amano
quanto sono costrette
a disprezzarmi.

Non ho altro dio,
all'infuori di me.
Ascolto consigliato per la lettura: Adagio in sol minore - Albinoni

Oh Musa dagli occhi infelici


Oh Musa dagli occhi infelici,
che per interminabili albe
mi hai abbandonato
ad un destino anonimo,
sei tornata.

Sento la tua anima
delicata scivolare
sul mio cuore infame.

Mi sei mancata, Musa immortale,
che nelle notti di tristezza
mi hai lasciato solo
con la Luna superba.

Non mi lasciare più,
piccola Musetta,
chè di te io mi nutro
come del letame il terreno.